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Fedespedi, 'illegittima la richiesta di contributo all'Art'

Fedespedi, 'illegittima la richiesta di contributo all'Art'

Respinta richiesta sospensione al Tar, Spedizionieri rilanciano

GENOVA, 30 aprile 2024, 12:29

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

"Alla luce della liberalizzazione del settore troviamo illegittimo e irragionevole che le nostre imprese debbano essere soggette agli obblighi dichiarativi e contributivi verso Art".
    Alessandro Pitto, presidente di Fedespedi, la federazione degli spedizionieri italiani, ribadisce il "no" alla richiesta di contributo dell'Autorità di regolazione dei trasporti dopo che il Tar Piemonte ha respinto l'istanza di sospensione (con l'obiettivo di annullarla nel merito) della delibera con cui Art ha individuato a fine 2023 le categorie tenute al pagamento del contributo, presentata insieme a Confetra, Alsea, Spediporto e Anita. "L'attività di spedizione non è soggetta ad alcuna limitazione in termini di libera circolazione dei servizi e di concorrenza e, dunque, non c'è forma di regolazione da applicare al settore: registriamo, infatti, l'assenza dell'esercizio delle competenze regolatorie di ART sull'attività di spedizione" sottolinea Pitto che denuncia: "Il contributo del settore dell'autotrasporto, escluso definitivamente dall'ultima delibera Art, è stato sostituito dal contributo richiesto alle imprese di spedizioni". La battaglia prosegue anche a livello comunitario: Fedespedi ha depositato una denuncia alla Commissione Europea per inadempimenti del diritto europeo. "La disciplina che regola Art e, in particolare il sistema di contribuzione in ultimo - spiega iro Spinelli, vicepresidente Fedespedi con delega gli affari legali - come definito dalla delibera n.194/2023, è sospettata di violare i principi unionali fissati agli articoli 56 e 107 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea con riguardo alla libera prestazioni dei servizi e alla non discriminazione di mercato" .
   

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